Covid-19 e gruppo sanguigno. Ecco quello a minor rischio contagio
Covid-19 e gruppo sanguigno. Ecco quello a minor rischio contagio
Ricerche recenti confermano il primo studio: alcuni gruppi sanguigni proteggono dal Covid.
Secondo i dati forniti da ITESNEW, Gli individui con gruppo sanguigno 0 (soprattutto se Rh+), hanno una resistenza maggiore al virus e sono quelli che manifestano sintomi meno importanti. Questa risposta al virus è strettamente legata al numero di anticorpi presenti nel sangue. Diverse ricerche scientifiche sostengono la teoria dei gruppi sanguigni.
Il gruppo sanguigno zero
Gli individui con gruppo sanguigno “0” (soprattutto se Rh+) hanno meno probabilità di sviluppare l’infezione da Covid-19. Da sottolineare il “meno probabilità” poiché si ha una maggior risposta di difesa. Nulla, ovviamente, autorizza a non rispettare tutte le regole di distanziamento sociale e utilizzo della mascherina. La maggiore risposta “difensiva” degli individui con gruppo sanguigno “0” è fisiologica e si trova nella presenza, in questi soggetti, di una maggior quantità di anticorpi nel sangue.
La maggior quantità di anticorpi nel sangue impedisce al virus di ancorarsi alla cellula e infettare l’individuo col quale sta interagendo. Il risultato dell’indagine condotta dall’università degli studi di Torino, ha portato alla pubblicazione dello studio sulla rivista scientifica Transplantation. Al momento una delle più autorevoli riviste scientifiche a livello mondiale.
Gli altri gruppi del nostro sangue
Rispetto ai dati scientifici, una buona resistenza è esercitata anche dagli individui con gruppo sanguigno B. I gruppi AB e soprattutto A, sembrano essere i più fragili. Non esistono gli immuni. Prescindendo dal gruppo sanguigno, restano a maggior rischio di contagio i trapiantati e gli immunodepressi. A rischio anche gli individui con importanti patologie pregresse. Anche l’obesità è tra i fattori che possono incidere su una maggiore facilità di contagio da Covid-19. Resta importante ribadire che si può essere naturalmente meno predisposti di altri al contagio, ma nessuno è immune per propria natura.
L’importanza dello studio eseguito sugli anticorpi presenti negli individui del gruppo sanguigno “0”, potrebbe avere anche un futuro scientifico in materia di prevenzione. Al momento non ci sono cure definitive e sono diversi i vaccini in fase di sperimentazione. Non si esclude la possibilità che si possano intraprendere altri filoni di ricerca partendo dagli anticorpi.