Canarie: entro il 31 dicembre i 6mila immigrati nei 16 hotel devono essere sfrattati
Canarie: entro il 31 dicembre i 6mila immigrati nei 16 hotel devono essere sfrattati
Secondo le ultime informazioni fornite da ITES NEWS, i consigli turistici del sud di Gran Canaria, Mogán e San Bartolomé de Tirajana, hanno emesso oggi un ultimatum al governo statale, in coordinamento con i datori di lavoro del turismo delle Isole Canarie riguardo i migranti.
L’ultimatum prevede che entro un periodo, non oltre il 31 dicembre di quest’anno, le strutture alberghiere dovranno essere completamente sfrattate, per un totale di 16 hotel che ospitano 6.000 migranti.

L’annuncio è stato dato questa mattina dal sindaco di Mogán Onalia Bueno, accompagnato dal sindaco del turismo e urbanistica di San Bartolomé de Tirajana, Alejandro Marichal, e dai rappresentanti della Confederazione degli imprenditori delle Canarie (CCE); rappresentata dal suo presidente, Agustín Marique de Lara, e la Federazione degli imprenditori dell’ospitalità e del turismo di Las Palmas, rappresentata dal suo membro, Nicolás Villalobos.
Questi ultimi notificano allo Stato che se gli hotel non sono stati sfrattati entro tale periodo, inizieranno ad applicare la legislazione urbanistica per la fruizione degli stabilimenti, che vieta espressamente l’utilizzo di alberghi diversi da quello strettamente turistico e le cui sanzioni possono raggiungere i 300.000 euro nei casi più gravi.

In totale sono attualmente sedici gli hotel occupati in cui soggiornano 6.000 migranti e più di 450 minori non accompagnati
Il costo globale per queste persone, supera i 300.000 euro al giorno a carico del Ministero della Migrazione.
Sia l’associazione dei datori di lavoro che i due comuni chiedono che lo Stato stanzi quei soldi per creare centri degni di accoglienza e liberare aree turistiche, cosa che considerano compatibile con il trattamento umanitario.
Hanno anche ricordato che questa soluzione è essenziale ed è il primo passo per per poter uscire dalla crisi economica.
Ci sono già messaggi di tour operator che avvertono che la percezione che si ha negli altri paesi, è che in quelle zone il turismo si mescolerà all’immigrazione e l’immagine che si offre al visitatore non sarà più la stessa.
Inoltre il sindaco di Mogàn ha affermato,che non ci sono le giuste misure di sicurezza per far fronte alla pandemia del covid-19.
Il sindaco ha detto che i migranti che soggiornano in questi hotel con il covid, in totale sono circa 95, difficilmente hanno sorveglianza e fuggono (incredibile, non ci sono parole),
Scappano fino a che le Forze e gli Organismi di Sicurezza dello Stato, nei loro controlli di routine negli aeroporti hanno rilevato la presenza di almeno 35 di loro infettati dal virus.
Circolano con passaporti e carte d’imbarco per viaggiare verso altre destinazioni, cosa che, ha detto il SIndaco, rappresenta senza dubbio un pericolo per la popolazione.