Canarie: migranti trasferiti nel bellissimo hotel Waikiki di Playa del inglès
Canarie: migranti trasferiti nel bellissimo hotel Waikiki di Playa del inglès
Lo stupendo hotel Waikiki, a Playa del Inglés, è uno dei luoghi scelti per accogliere gli immigrati.
Inizialmente sarebbe stato transitorio, ma passano i mesi e l’esperienza dimostra che la strategia del governo è quella di ridurre al minimo i rinvii alla penisola, dove sono disponibili posti di accoglienza.
Secondo i dati forniti da ITES NEWS, la catena Servatur, che gestisce l’hotel Waikiki, in una lettera a cui ha avuto accesso, spiega la decisione come segue:
«Gentile proprietario,
È nostra speranza che, dopo aver ricevuto questa lettera, sia voi che tutti voi siate in perfetta salute.
Ci mettiamo in contatto con te per informarti della situazione del mercato turistico e del futuro dell’edificio.
L’evoluzione del mercato turistico, come ben sapete, è dolorosa.
Avevamo fondate speranze che il turismo si sarebbe riattivato a partire da novembre, ma purtroppo non è stato così, ci troviamo in una situazione di “turismo zero”.
Sebbene nelle Isole Canarie la pandemia sia relativamente controllata, nei paesi emittenti si verifica il contrario.
Paesi come l’Inghilterra hanno limitato la loro popolazione, la Germania sconsiglia di viaggiare all’estero e nei paesi nordici solo la Svezia consente i viaggi fuori dal paese.
Il nostro mercato principale, che è norvegese, è sotto i quaranta e anche la compagnia aerea Norwegian ha cancellato tutti i voli per le Isole Canarie.
Dal mercato svedese arrivano 3 aerei settimanali i cui clienti sono alloggiati negli hotel di proprietà del Tour Operator Nordic, il nostro principale fornitore di posti letto.
Dato questo scenario, non abbiamo avuto altra scelta che chiudere l’edificio da ieri, mercoledì 11 novembre, in attesa che il mercato si riattivi presto e possiamo accogliere nuovamente i nostri clienti abituali.
Tuttavia, su richiesta della Croce Rossa spagnola e a causa della situazione umanitaria che si sta vivendo ad Arguineguín con l’arrivo massiccio di emigranti, abbiamo deciso di partecipare al programma di accoglienza per loro, fino al 31 dicembre 2020.
È una misura transitoria e umanitaria in attesa di poter sviluppare nuovamente e al più presto la nostra vera vocazione, che non è altro che quella di essere albergatori »