Crisi di governo, Giuseppe Conte si dimette:”Grazie a ogni singolo ministro”

Crisi di governo, Giuseppe Conte si dimette:"Grazie a ogni singolo ministro"

Secondo le informazioni fornite da ITES NEWS, purtroppo l’Italia è nel mezzo di una crisi di governo, Conte si dimette.

Il premier Giuseppe Conte ha annunciato le decisioni al Consiglio dei ministri, convocato questa mattina: 
Salirà al Quirinale per rassegnare formalmente le dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica.

Dopo oltre 500 giorni, il governo Conte II è arrivato così al capolinea.

 “Ringrazio l’intera squadra di governo, ogni singolo ministro, per ogni giorno di questi mesi insieme” ha detto Conte. Sostegno e compattezza”.
Hanno espresso i capi  delegazione delle forze di maggioranza, Alfonso Bonafede (M5S), Dario  Franceschini (Pd) e Roberto Speranza (Leu).  

La scelta di Conte arriva dopo il fallimento del tentativo di allargamento della maggioranza, con l’Udc e Forza Italia che si sono chiamate fuori da ogni ipotesi di sostegno al Conte II, oltre alla quasi certezza di un voto negativo al Senato sulla relazione del Guardasigilli Alfonso Bonafede inizialmente prevista per giovedì prossimo e ora rinviata. 

Conte è atteso alle 12 al Quirinale.

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Si apre così una delicata crisi di governo.
Da questo momento in poi in campo ci saranno diversi scenari che dovrà valutare il Capo dello Stato, il quale probabilmente avvierà consultazioni con tutte le forze politiche.

Le ipotesi: dal reincarico al premier uscente per un “ter”, come sembrano auspicare Pd,M5s e Leu, con un allargamento della maggioranza che c’è stata finora, fino alla soluzione estrema dello scioglimento delle Camere. Ipotesi negata da tutti, ma inevitabile nel caso in cui ogni qualsivoglia intesa parlamentare dovesse naufragare.   

 Di certo Mattarella vuole che si diradino rapidamente le incertezze, ma il sondaggio dei gruppi di Camera e Senato è considerato imprescindibile anche per rispetto del Parlamento.

Il nodo da sciogliere è quello di possibile gruppo di “responsabili” al Senato che dovrebbe consentire l’ampliamento dei numeri a sostegno di un eventuale Conte-ter. 

Restano da chiarire le posizioni di Iv e dei centristi, con quelle che saranno le mosse determinanti di Matteo Renzi.

Il calendario delle consultazioni non è ancora noto ma il Capo dello Stato dovrebbe cominciare ad ascoltare le forze politiche a partire da domani pomeriggio dopo la cerimonia per il Giorno della Memoria in mattinata.

Il Movimento Cinque Stelle, definisce il passaggio a un Conte ter “inevitabile” e “l’unico sbocco di questa crisi scellerata”. “Un passaggio necessario – prosegue una nota dei capigruppo pentastellati – all’allargamento della maggioranza”.

Anche il Pd apre a un nuovo governo guidato ancora dall’ “avvocato degli italiani”. Il segretario Zingaretti che ha scritto: “Con Conte per un nuovo Governo chiaramente europeista e sostenuto da una base parlamentare ampia, che garantisca credibilità e stabilità per affrontare le grandi sfide che l’Italia ha davanti”.

La vicepresidente Deborah Serracchiani, precisa: “Nessuno può mettere veti a nessuno e in politica mai dire mai. 

La crisi è una battuta di arresto che ci preoccupa immensamente, e prendiamo atto che lo steso Renzi ha detto che non ci debbano essere veti su Conte. Cerchiamo di fare ragionamenti solidi in tempi brevi”. 

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