Crisi di governo: Mattarella dà oggi l’incarico a Mario Draghi. Divisioni tra le forze politiche

Crisi di governo: Mattarella dà oggi l'incarico a Mario Draghi. Divisioni tra le forze politiche

Secondo le informazioni fornite da ITES NEWS, l’ex presidente della Bce, Mario Draghi, è atteso dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, alle ore 12 al Quirinale per ottenere un incarico e tentare di dar vita ad un governo dopo il fallimento di una ricomposizione della maggioranza e la discesa del ‘Conte ter’. 

Andrea Marcucci, capogruppo Pd al senato, ha convocato per le 14,30 l’assemblea di gruppo dei senatori Pd. 

 E’ previsto intorno alle 12.30 un vertice del centrodestra, per fare il punto sulla linea politica da tenere dopo la decisione del capo dello stato Mattarella, di affidare a Mario Draghi il tentativo di formare un nuovo governo.

Alla riunione prenderanno parte tutti i leader delle forze della coalizione, mentre Silvio Berlusconi sarà collegato via zoom. 

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Ora è il momento dei costruttori, tutte le persone di buona volonta’ devono accogliere l’appello del Presidente Mattarella e sostenere il governo di Mario Draghi.
Ora è il tempo della sobrietà. Zero polemiche, Viva l’Italia”.
 Lo ha affermato il leader di Italia viva, Matteo Renzi.

“Il Movimento 5 Stelle, già durante le consultazioni, aveva rappresentato che l’unico governo possibile sarebbe stato un governo politico.
Pertanto non voterà per la nascita di un governo tecnico presieduto da Mario Draghi”.

Lo scrive su Facebook il capo politico M5S, Vito Crimi.
 

 “Ringraziamo il Presidente Mattarella per aver pazientemente guidato questa grave e insensata crisi, ma ribadiamo che non voteremo un governo tecnico guidato da Mario Draghi.

A questo punto, riteniamo che l’unica strada giusta sia quella delle elezioni anticipate.

 I cittadini devono poter scegliere chi dovrà risollevare le sorti di questo nostro Paese.
Noi siamo pronti”.
Ad affermarlo è stata la senatrice del Movimento 5 Stelle Paola Taverna, vice presidente del Senato.

Le parole di Sergio Mattarella:

“A fine marzo verrà meno il blocco dei licenziamenti e la scadenza richiede decisioni tempestive, difficili da assumere da parte di un Governo in piena campagna elettorale.

Entro il mese di aprile dovrà essere presentato alla Commissione europea il piano di utilizzo dei fondi europei ed è fortemente auspicabile che avvenga prima di tale scadenza, per non rischiare di perdere queste risorse. 


Non possiamo mancare questa occasione fondamentale per il nostro futuro”.
“Dal giorno in cui si sciolgono le Camere alle elezioni servono 60 giorni più altri per la formazione del Governo. 

Nel 2018 ci sono voluti 5 mesi prima del giuramento del nuovo Governo. Si tratterebbe di tenere il nostro Paese con un Governo senza la pienezza delle sue funzioni durante la pandemia”.

“Ci troviamo nel pieno della pandemia.
Il contagio del virus è diffuso e veramente allarmante e se ne temono nuove ondate nelle sue varianti.

Va ricordato che le elezioni non consistono soltanto nel giorno in cui ci si reca a votare, ma includono molte e complesse attività precedenti per formare e presentare le candidature.

 Inoltre la successiva campagna elettorale richiede inevitabilmente tanti incontri affollati, assemblee, comizi: nel ritmo frenetico elettorale è pressoché impossibile che si svolgano con i  necessari distanziamenti.

 In altri Paesi in cui si è votato – obbligatoriamente, perché erano scadute le legislature dei Parlamenti o i mandati dei Presidenti – si è verificato un grave aumento dei contagi.
 Questo fa riflettere, pensando alle tante vittime che purtroppo ci sono ogni giorno – anche oggi – a registrare”. 
Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo il fallimento dell’esplorazione di Fico. 

Il tentativo fallito di Roberto Fico:

“Si conclude oggi il mandato esplorativo che il presidente della Repubblica mi ha affidato.
A seguito del giro di consultazioni a partire dalle forze politiche che sostenevano il precedente governo ho promosso l’avvio di un confronto su temi e punti programmatici tra le forze politiche.

Allo stato attuale rimangono distanze alla luce delle quali non ho registrato l’unanime disponibilità di dare vita ad una maggioranza.

 Ringrazio il presidente Mattarella per la fiducia.
E’ stato un onore poter dare il mio contributo in un momento così delicato per la vita del nostro Paese”.

 E’ la dichiarazione dell’esploratore Fico al termine del colloquio ieri con il Presidente Mattarella.
Poche parole per illustrare il fallimento del tentativo di costituire il Conte Ter. 

Giuseppe Conte rimane in silenzio:

“Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dopo le dimissioni rassegnate al Capo dello Stato, ha ritenuto di non dover assumere alcun ruolo o posizione pubblica in questa delicata fase per il Paese, nel rispetto dell’impegno profuso dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dal Presidente della Camera Roberto Fico”.

È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi:

 “Come ricordato nei giorni scorsi, il Presidente del Consiglio non ritiene di dover rilasciare dichiarazioni mantenendo invece il doveroso riserbo sulla evoluzione della crisi di governo.

Si invita quindi, in questo momento di forte criticità per il Paese, a non attribuire al Presidente Conte dichiarazioni e virgolettati che non rispettano il suo pensiero”. 

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