Gran Canaria: 300 bar richiedono di mettere tavoli in strada a causa delle restrizioni

Gran Canaria: 300 bar richiedono di mettere tavoli in strada a causa delle restrizioni

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Secondo le informazioni fornite da ITES NEWS, le drastiche misure imposte a Gran Canaria per far fronte alla pandemia del coronavirus, stanno causando diversi problemi tra cui l’impossibilità di accogliere clienti all’interno dei locali, che sta facendo infuriare i ristoratori che non riescono a ricevere i loro guadagni.

Circa trecento bar e caffetterie hanno già chiesto al Comune il permesso di installare temporaneamente terrazze nelle aree pedonali e di parcheggio, con decreto del sindaco Augusto Hidalgo, che consente l’occupazione di strade pubbliche a tutte quelle attività di ristorazione che risentono delle limitazioni imposte dal Governo delle Canarie nella sua terza fase di allerta e che vietano il servizio all’interno dei locali.

Il problema è che la risposta non è immediata e molti imprenditori, per salvare le loro attività, hanno deciso di installare i tavoli e le sedie negli spazi pubblici senza avere la relativa autorizzazione.

Il Consiglio Comunale fa in modo che a chi richiede il permesso deve pervenire una notifica di autorizzazione, ma ci sono tecnici comunali che preferiscono non firmare l’autorizzazione perché capiscono che per rilasciare il permesso l’ordinanza in vigore dovrebbe essere preventivamente sospesa.

L’unica cosa che c’è stata è un decreto del Sindaco, emanato martedì scorso, che indica che «l’occupazione richiederà la presentazione della domanda attraverso la sede telematica comunale o attraverso qualsiasi altro mezzo stabilito dalla normativa vigente, procedendo ai servizi competenti alla sua lavorazione ».

 

Le associazioni imprenditoriali denunciano l’ambiguità” di questo regolamento. 

“Il problema è che l’autorizzazione non arriva al momento e ci sono momenti in cui il sito web comunale è crollato”, ha indicato la responsabile dell’Associazione per il tempo libero e il restauro Vegueta, Olga Palacios, che si è rammaricata che le restrizioni sul settore alberghiero non siano accompagnate da aiuti economici. 

“O ci lasciano lavorare o non ci fanno pagare, e se ci aiutano, è perché in quattro mesi siamo tutti rovinati”, ha spiegato.

Anche la vicepresidente della Zona Triana, Yasmina Betancor, ha lamentato la “confusione” che esiste nel settore con questo permesso perché contrasta con la normativa oggi in vigore.

Francis Candil, ieri ha chiesto al sindaco, Augusto Hidalgo, di consentire a quei bar, ristoranti e caffetterie con licenza di terrazza di aumentare il numero di tavoli e sedie per contrastare la perdita di affari dovuta al chiusura degli interni dei propri locali.








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