Post-quarantena: fare ordine, nella mente e nel cuore
Post-quarantena: fare ordine, nella mente e nel cuore
Crisi di coppia e paura del futuro: l’esperto ci spiega le conseguenze del lockdown su single e coppie. E come uscirne
Crisi di coppia e benessere interiore
Durante l’isolamento, oltre a mettere in discussione se stessi, a finire sotto la lente d’ingrandimento è stata anche la propria relazione sentimentale. La “convivenza forzata“e prolungata ha condannato molte coppie. Il 27% si trova infatti ad affrontare un momento di crisi. “Trascorrere tutto il giorno assieme al partner può essere vissuto come limitante. Stando assieme tutto il giorno sono molti i momenti di silenzio e di noia”, spiega lo psicologo.
Esiste un modo per rivitalizzare il rapporto?
“Non lasciate che la convivenza fisica forzata diventi anche convivenza emotiva e psicologica. Ritagliatevi almeno un terzo della giornata per stare da soli. Ora che siamo in fase due sono aumentate anche le possibilità di uscire di casa: se vi siete accorti che trascorrere troppe ore assieme al partner può diventare deleterio per la coppia è finalmente giunto il momento di potervi dedicare a un’attività all’aperto e in solitaria”
Voglia di guardarsi dentro?
Ebbene sì, inevitabilmente l’andamento (positivo o negativo) della relazione va a influire sul proprio benessere interiore: “È evidente come il rapporto con l’altro sia costitutivo della nostra identità. Questo è particolarmente vero per le personalità ‘eterodirette’, ossia per quegli individui il cui senso di stabilità personale è mantenuto a partire da una sintonizzazione e centratura sull’altro. Nel momento, per esempio, in cui la relazione vacilla, è molto probabile che questi individui sperimentino un senso di vuoto angosciante che pervade la loro intera esistenza, quasi la persona non riuscisse a definirsi in assenza della relazione”, spiega lo psicologo. A valutare attivamente lo stato dei propri legami affettivi e a rimettere eventualmente in discussione equilibri e dinamiche di coppia è stato il 21% degli utenti.
Come aiutarsi ?
“Stare soli fa bene sopratutto a quelle persone che sono più deboli mentalmente per affrontare uno stato mentale del genere, ma non sempre è la via più giusta, sopratutto quando non siete soli e vicini avete una persona che vi ama e che può aiutarvi a superare questa crisi emotiva , parlate, sfogatevi e non rinchiudete dentro il malessere perché potrebbe essere la scelta più sbagliata della vostra vita.
Affrontare insieme al tuo partner queste crisi vi aiuterà anche in futuro e ricordatevi fuggire dai problemi non vuol dire risolverli.”
Siamo in piena fase 2 ma non possiamo ancora dire, con certezza, che il peggio sia passato.
Le conseguenze del post-quarantena, stando a quanto appurato da uno studio condotto dagli esperti,La metà degli italiani, infatti, si trova a fare i conti con disagi personali e con problemi di coppia.
“Durante questa emergenza il rischio di sviluppare disturbi mentali o comunque di sperimentare sintomi psicologici legati proprio all’emergenza sanitaria e alle conseguenze dell’isolamento e della quarantena è decisamente alto. Se dovessi fare una classifica dei disturbi mentali o sintomi psicologici che ho visto presentarsi con maggiore frequenza tra i miei pazienti citerei sicuramente l’ansia (sia di essere contagiati che di contagiare), stress (come l’insonnia), panico, agorafobia e burnout”, spiega Giuseppe Iannone, psicologo psicoterapeuta e sessuologo.
Quando bisogna dunque preoccuparsi?
Campanelli di allarme sono: umore depresso, tristezza, preoccupazione, ansia, insonnia e bassi livelli di concentrazione che compromettono un normale funzionamento in ambito sociale, lavorativo, scolastico o in altre aree importanti della vita dell’individuo”, precisa l’esperto.